allevamento amatoriale di riproduttori iscritti al registro anagrafico della specie cunicola - (D.M. 20251 del 07 02 03)



conservazione, selezione, miglioramento di razze avicole allevate in purezza. dal giugno 2015 socio dell' "associazione avicoltori toscana (ATA)". visitate inoltre www.movimentoavicolo.blogspot.it per maggiori informazioni.


è possibile l'incontro con l'allevatore durante le manifestazioni segnalate nella casella "manifestazioni e date importanti"



contatta per e-mail per avere informazioni
( geriniandrea@yahoo.it )

richiedete SEMPRE il certificato anagrafico dei conigli acquistati, è l'unico strumento che attesti l'iscrizione al registro anagrafico e lo stato di razza pura del soggetto, è il valore aggiunto al coniglio e non costa nulla. i soggetti tatuati LU33 sono acquistabili solo da me o alle mostre ANCI, non li troverete MAI da commercianti


in fondo al blog trovate una serie di link a siti per me molto utili (da siti tematici sui conigli a siti di comune utilità per la mia attività)


mercoledì 26 marzo 2014

dice il saggio....pillole di vita, proverbi e modi di dire della lucchesia

inziamo subito sdrammatizzando l'argomento,
     "dice il saggio: è meglio plendele pillole di saggezza che licevele supposte di espelienza"

questi detti e modi di dire sono riportati senza nessuna logica, solo quando mi vengono in mente o mi sono segnalati allora li condivido sul blog

da buon lucchese, per iniziare bene, non può mancare il classico
    "meglio un morto in casa che un pisano all'uscio", 
      dove solitamente il pisano risponde "che Dio t'accontenti", espressione che prende spunto dalla nota e strorica rivalità tra la repubblica di pisa e quella di lucca, oppure "arrivano i pisani", constatazione che qualcuno è insonnolito

"costa(re) più del serchio a' Llucchesi", nel senso di costare un'enormità tanto quanto è costato il fiume ai lucchesi per le frequenti esondazioni

"lucchio, limano e vico (pancellorum) son tre paesi che non valgono un fico"

"lucchio, motroni e montefegatesi sono i peggio paesi che c'hanno i lucchesi", perchè una volta erano terra di confine, motroni (motrone) confinava con modena e lucchio e montefegatesi confinavano con firenze (pistoia non esisteva ancora)

"poggio e bua fan pari"

"a occhio e croce", più o meno, una valutazione approssimativa

"in tre giorni nasce un ciuo e porta la soma", nell'indicare nei tre giorni un lasso di tempo molto lungo in cui può succedere di tutto

"se il mi' nonno avea le rote era un caretto", "se il mi' nonno pisciava benzina era un distributore", "se il mi' nonno aveva tre palle era un flipper", poveri nonni, era una risposta a chi usava sempre il "se". "val più un vecchio in un canto che cento giovani in un campo", omaggio alla saggezza dei vecchi

"buffi i conigli ma anco chi li governa

per informazione riporto il link al dizionario del vernacolo lucchese

http://www.giacomopaolini.it/dizionarietto.htm

"la natura insegna a parlare, la prudenza a tacere", "fai del bene e scordati, fai del male e pensaci", "se il villano sale in gloria, perde origini e memoria", "il risparmio di oggi condisce la zuppa di domani", "le piccole ed inutili spese-rosicchiano i soldi del mese"

"mangiare l'uovo in culo alla gallina"

"triste è quella rapa se d'agosto un è nata", "se un bell'agliaio vuoi fare, in gennaio lo devi seminare"

"cencio dice mal di straccio"

"quel che un ammazza, ingrassa", riferito al cibo, quel che non fa male è commestibile

"al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere", "pan di bosco e vin di nugoli" dicevano una volta ironizzando sulla loro dieta invernale costituita quasi esclusivamente da farina di castagne innaffiata quasi sempre da acqua di sorgente

 "quando la pania mette il cappello te pastore prendi l'ombrello", quando sulla pania arrivano le nuvole sta per piovere; "quando il Pisanin c'ha il cappello, il Garfagnin va con l'ombrello", dove il Pisanin è il monte Pisanino, la vetta più alta delle alpi apuane con i suoi 1946 mt/slm. "non nevica bene se di corsica non viene", quando la gola che vede il mare si chiude è bene attendersi una nevicata importante, quando viene da est invece l'appennino ci fa da scudo..."quando il monte ha il cappello, contadin prendi l'ombrello"

 "per farla a un fiorentin ci vuole un lucchese, ma per farla ad un lucchese e un fiorentino ci vuole un garfagnino"

"ogni legno ha il suo tarlo

un omaggio al clima di aprile, "terzo aprilante, quaranta dì durante, ma se il 4 acconsente non è vero niente..." e "aprile temperato non fu mai ingrato"

dice il saggio "in tempo di guerra ogni buo è una trincea" mentre nel pisano "in guerra ed in carestia ogni buo è galleria";"ogni lasciata è persa" e "tira più un pelo di fica che un carro di buoi", "per una giusta idea-si vive anche 'n trincea"

"i discorsi li porta via il vento, le biciclette i livornesi

"primi freddi un ti coprì, primi cardi un ti scoprì", "persino la neve ed il gelo-son doni del Cielo"

"chi pecora si fa, lupo la mangia

"meglio una brutta sentenza che un bel funerale

"sotto la neve pane, sotto l'acqua fame","per la CANDELORA se nevica o gragnola dall'inverno siamo fora, sè sole e solicello siamo sempre a mezzo invernarello", il 2 di febbraio la chiesa cattolica ricorda la presentazione di Gesù al tempio, appunto la candelora nella quale si benedicono le candele, simbolo di Gesù "luce che illumina le genti". un altro proverbio recita invece "per la Santa Candelora - dell'inverno siamo fora; ma se piove o tira vento - nell'inverno siamo drento".

i vecchi ripetono sempre "capitale in sangue, oggi si ride domani si piange", perchè con gli animali non va sempre bene; quando avevano la vacca gravida e contavano i giorni al parto dicevano che la gestazione durava "9 mesi e 10 lune", per esperienza diretta non ti sbagli a contare la luna o la frazione attorno a 9 mesi e 15 giorni

"Dio ci conduca dove si magnuca", "io credo in Dio, Padre Onnipotente, poco nell'uomo, nei sindaci niente", "preti, frati monache e polli-non si trovano mai satolli"

"male non fare, giudizi non temere", "mal voluto non è mai troppo", "mal comune, mezzo gaudio"

"chi si loda s'imbroda", "chi ride del mal degli altri ha vicino il suo", "a pensar male si fà peccato ma il più delle volte ci si azzecca"

"tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino

"la prima si perdona, la seconda si bastona", "senza umiltà tutte le virtù son vizi"

"nel pollaio non c'è pace se la gallina canta ed il gallo tace", "non c'è gallina o gallinaccia che a gennaio uova non faccia" a significare il periodo di ripresa produttiva naturale delle galline, "in una testa vuota-l'orgoglio fa la ruota" (la ruota del pavone). quando si cerca il responsabile di qualche magagna si dice "chi ne sente né è parente" oppure "la prima gallina che canta ha fatto l'uovo", a testimonianza che chi si scolpa per primo ha "la coda di paglia". nei tempi passati il pollaio, e la bassa corte in genere, era affidato soprattutto alle donne, queste facevano affidamento sul reddito derivante per le piccole spese familiari tanto che si diceva che "se alla massaia manca il pollaio-manca una mano"(la cultura contadina n°28 pag 223)

"per i Santi (1 novembre) la brinata è nei campi"

il 25 novembre è Santa Caterina d'Alessandria, vergine martire, patrona dei cartai, e anche qui la saggezza trova la sua cassa d'espansione: "per Santa Caterina, o nevica o brina", "per Santa Caterina, prepara la fascina", "per Santa Caterina, la neve alla collina", "per Santa Caterina, la vacca alla cascina", "per Santa Caterina, la neve sulla spina", "Sänta Caterina, liga la vaca a la casina, ligla bëi, ligla mal, un mes incò l'è Nadal" (trad. "A santa Caterina, metti la mucca nella cascina (stalla), sistemala bene, sistemala male, in ogni caso un mese oggi è Natale"). si usava seminare il grano a fine ottobre primi di novembre ed i vecchi raccontano che bisognava fare le corse per eseguire lavorazioni e semine per il mutare della stagione "per Santa Caterina la semente è poverina"


" Chi vuole un'oca fina, ad ingrassar la metta per Santa Caterina", Santa Caterina da Siena, 29 aprile, si macelleranno per Santa Lucia, il 13 ottobre. inoltre a seconda dei luoghi ad un mese a Natale le oche cominciavano ad essere ben nutrite e ingrassate, non tanto per la tavola dei contadini, ma soprattutto per venderle al mercato....Le oche venivano allevate anche per ricavarne la piuma, per imbottiture e piumini da letto...e per le uova,anche se il numero di uova deposte dall'oca non è molto elevato, a parte alcune razze, come la Romagnola, che può deporre 100-110 uova all'anno.


il 13 dicembre è "Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia", ovvero il giorno dell'anno con meno minuti di luce e con la notte più lunga dell'anno, mentre per San Martino (11 novembre, inizio dell'annata agraria) "castagne e vino nuovo, culo mio io ti provo", momento di massimo incalorimento con l'assaggio del vino novello e con le frugiate, ballocciori e necci.

anche la notte di befana è piena di credenze e sortilegi: "la notte di Befana nella stalla parla l'asino, il bove e la cavalla", sicchè la notte prima i contadini usavano governare in abbondanza per evitare che gli animali parlassero male di loro, inoltre si riteneva portasse male cercare di ascoltare i loro discorsi.

alla luce dell'attentato in Francia alla redazione del giornale "satirico", col dovuto rispetto per i morti ma "scherza coi fanti ma lascia stare i Santi" e "mal voluto non è mai troppo

"gioco di mano, gioco di villano", "a far del bene agli asini, si pigliano calci in fronte"

per un padre "la meraviglia sta nell'orto e nella figlia

"se bella vuoi apparire, molto devi soffrire

"fin quando i piedi vanno, si passa ogni malanno" e "finchè la bocca prende ed il culo rende, in culo alle medicine e chi le vende", "medico pietoso fa la piaga puzzolente

"non confondere i' culo con le quaranta ore", modo di dire, non propriamente “garbato” per indicare che si sta parlando a sproposito, o comunque che si stanno facendo affermazioni che hanno poca attinenza con l’argomento in discussione. Le quarant’ore sono un esercizio devozionale (introdotto intorno al 1537) che si svolge durante la settimana santa, consiste in quaranta ore di preghiera ininterrotta prima di ricevere l’eucarestia, il significato di questa pratica è quello di onorare Gesù per, appunto, le quaranta ore passate nel sepolcro prima della resurrezione. Si narra che uno zelante fedele durante le quarantore, trovando la chiesa gremita, inavvertitamente appoggiò la mano sul “fondoschiena” di una ragazza, quando questa si girò per chiedere spiegazioni il fedele si giustificò dicendo: ” e son le quarant’ore…” per intendere che il suo gesto era dovuto solo al fatto che la chiesa era troppo piena, la ragazza per tutta risposta disse molto seccata: ” si va’ ia’ bellino icchè c’entra i’ culo con le quarant’ore!!” Questa sembra l’origine della colorita espressione!!!

"il mese d'ottobre è in mese cane, i giovanotti guardano le coltore e vanno in tasca alle paesane

"Chi è lungo a mangiare - è lungo anche a lavorare"

anche se "qualunque previsione và come Dio dispone"

ed allora che dobbiamo fare?
"chi si somiglia si piglia, ma gli opposti si attraggono", "chi fa da sé fa per tre, ma l'unione fa la forza", "quando si chiude una porta si apre un portone, ma chi lascia la via vecchia per la nuova sà quel che lascia ma non sà quel che trova", "chi tardi arriva male alloggia ( o "chi prima arriva meglio alloggia") ma chi va piano và sano e và lontano

"chi vuole un bell'agliaio lo semini di gennaio...ma chi se ne intende...lo mette di novembre"( o di settembre, secondo le località). in effetti le basse temperature iniziali non favoriscono la prefioritura con formazione di stelo floreale e ciò consente di scegliere epoche di semina diverse senza problemi. l'ingrossamento del bulbo avviene in condizioni di giorno lungo (primavera) dopo che questo ha soddisfatto il bisogno di freddo. la maturazione è accelerata da temperature superiori a 20°C. visto che resiste a temperature di -10° -15°C e non và in fioritura, la semina precoce è la più indicata per avere dei buoni raccolti.

"tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino", "chi non ha il gatto mantiene i topi e chi l'ha mantiene i topi ed il gatto", "can che abbaia non morde", "o sassi o pani, bisogna aver qualcosa in mano pe' cani", "chi vuol la casa monda non tenga mai la colomba"

"preti, frati, monache e polli - non si trovan mai satolli", "dodici galline ed un gallo - mangian quanto un cavallo", "pane e feste tengono il popolo quieto", "pane e feste tengono le genti meste"

"il Cristo ed i lanternoni - toccan sempre ai più minchioni" perchè durante le processioni era il lavoro di maggior fatica

"all'osteria, o si beve, o si mangia, o si fa la spia"

"Natale al sole, Pasqua al tizzone", "chi fa ceppo al sole - fa la Pasqua al fòco", ceppo è il ciocco che arde sul camino la notte di Natale e indica il Natale stesso, "s'ha a mangià tanto per Ceppo" espressione sarcastica se detta in tempo di carestia, "Natale in venerdì vale due poderi, se viene di domeni vendi i bovi e compra la melica" melica=saggina, si crede anni di carestia, "se piove per l'Ascensione - va ogni cosa in perdizione", l'ascensione cade 40 giorni dopo Pasqua, "terzo aprilante - quaranta dì durante", "se piove il Venerdì Santo, piove maggio tutto quanto", "quando si bagnan le Palme, si bagnan anco l'ova" e con ova si intende la Pasqua, si riteneva anche che "anno bisesto, anno funesto"

"a marzo taglia e pota se non vuoi la botte vuota", "chi pon cavolo d'aprile, tutto l'anno se la ride" perchè è il mese migliore per trapiantare cavoli e base per ottenere un buon raccolto, "vento d'ottobre grida come l'orco: fa cadere la ghianda che fa ingrassare il porco"

"di venere e di marte-non si sposa nè si parte"

"nel vendere e nel comprare...non c'è amico né compare"

la mi' mamma ama ripetere "così parlò la Scrittura...lavora vecchio che hai la pelle dura" e "parla poco e ascolta assai che giammai ti sbaglierai" per arrivare a "credo in Dio, Padre onnipotente, negli uomini poco, nei sindaci niente"

citando invece l'enzo, amico e collega: "l'erba cattiva non muore mai"..."muore piuttosto un miccio ad un pover'omo"

martedì 25 marzo 2014

cuniversilia 2014, men at work !!!

e ci risiamo, è partita la macchina organizzativa per la XXIII^ manifestazione interregionale di coniglicoltura organizzata come ogni anno dal comune di massarosa (in collaborazione con l'associazione regionale allevatori toscana ARAT) il secondo fine settimana dopo Pasqua.
quest'anno si prevede un boom di adesioni vista la cancellazione della mostra di bastia umbra e della fiera di reggio emilia, anche se il comune informa che le gabbie disponibili sono 200-220.
purtroppo l'ingabbio sarebbe dovuto avvenire il 30 aprile ma il giorno successivo è la festa dei lavoratori e non c'é disponibilità né di operai comunali né di tecnici arat per il controllo e la sorveglianza degli animali, quindi ingabbio la mattina del 2 di maggio con valutazione da parte degli esperti incaricati dall'anci a seguire, al termine messa in stampa dei primi cataloghi giusto per l'apertura della mostra-mercato del sabato, chiusura degli acquisti la domenica con premiazione degli allevatori e sgabbio dei soggetti non venduti (chi fosse interessato al catalogo dell'edizione precedente me lo richieda pure per mail geriniandrea@yahoo.it).

questa è la parte organizzativa vista dalla parte del comune e dei tecnici, vista dalla parte dell'allevatore bisogna analizzare altri aspetti, infatti il veterinario ha eseguito le vaccinazioni per mixo ed emv che sono peraltro obbligatorie da regolamento, ho finito di tatuare i soggetti giovani ed ho iniziato una prima selezione dei conigli da inserire in catalogo. e per finire in gloria la giornata e per dare una botta di fiducia a questo povero allevatore, questa sera i maschi e le fattrici hanno ripagato il tanto fieno e mangime ingurgitato in questi mesi con ben 12 accoppiamenti (ricordo per chi non fosse un assiduo lettore che tra alluvioni e paranoie mie questo inverno i riproduttori non hanno fatto il loro dovere, non solo non partorendo ma proprio fregandosene di accoppiarsi, completo disinteresse reciproco).

vi terrò aggiornati sull'evolversi delle fasi preparatorie, buona serata.

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il regolamento è arrivato, dalla prima selezione fatta arriviamo alla scrematura e alla pesatura dei soggetti per completare le liste d'iscrizione che devono pervenire entro il 15 aprile per dare così il tempo all'organizzazione di montare le strutture necessarie; quest'anno porterò 4 soggetti adulti (2 bianchi nuova zelanda e 2 oro di sassonia, tutte femmine) e 2 soggetti giovani ( 2 maschietti di razza olandese).

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ad iscrizioni ultimate dovrebbero essere circa 130 i soggetti presenti alla mostra-mercato, ognuno dei quali giudicato dall'esperto designato dall'ANCI sig. Airaghi.

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24-04-14 ansia tra tecnici e dirigenti asl per casi recenti in emilia di variante emv (vedi post "RHDV2, variante dell'emorragica virale" del 17-12-13) e datati in provincia di pistoia, per questo motivo momentaneamente fogli rosa per il trasporto con validità massima 48 ore; vedi anche circolare riportante il manuale operativo concernente le misure da adottare per la patologia in questione, inviata dal ministero della salute dipartimento della sanità pubblica veterinaria ecc. ecc. alla regione toscana in data 08-04-14, per chi la volesse leggere mi contatti per mail.

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28-04-14 archiviata la pratica della mostra a pieve fosciana i nostri tecnici si possono stoicamente dedicare all'organizzazione della mostra cunicola

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02-05-14 ore 22.50 ho il catalogo, 136 conigli esposti e giudicati, 20 in più della passata edizione; belle votazioni, i giudici airaghi e carchen hanno avuto un bel da fare questa giornata, speriamo ora che il popolo risponda positivamente e riesca ad aprire il portafoglio, perchè come dicono a viareggio durante il carnevale "i lucchesi c'hanno i coriandoli con l'elastico", speriamo bene.....per chi è interessato al catalogo mi mandi mail in privato

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si è conclusa la XXIII^ mostra-mercato interregionale di massarosa con un bilancio senz'altro positivo, dove su 136 soggetti partecipanti ne sono stati venduti oltre 70 e, considerando che una ventina non erano in vendita, gli allevatori hanno riportato ben pochi soggetti a casa. cala il sipario restando fiduciosi nel supporto del comune di massarosa per la XXIV^ edizione sperando di poterci ritrovare tutti assieme e con l'augurio che il movimento cunicolo, sopratutto a livello locale, abbia nuove forze e nuove leve per poter ambire a più alti obbiettivi (per informazioni per poter aderire al registro anagrafico contattare l'associazione allevatori toscana o chiedere direttamente a me).




c'era una volta....facciamo il formaggio

 salve, il post è in continuo aggiornamento, quindi non vi fermate alle prime pagine, oltre al classico "primosale" è o sarà riportato il procedimento della panna da cucina, dello stracchino, del "philadelphia", dello yogurt e di tutti quei formaggi che proverò a fare

come avevo annunciato è nato nebbia, la mamma brambilla già dalla prima settimana ci dona 18-20 litri di buon latte al giorno e siccome nebbia è piccolo bisogna iniziare gradatamente a somministrare la quantità di latte a lui necessaria, partendo da 3-4 litri a pasto nei primi giorni per poi aumentare successivamente nelle settimane. e del latte in più? con quello ci "divertiamo" a fare prodotti genuini per il fabisogno della famiglia, dallo yogurt ai budini, da tanta besciamella al gelato passando per il formaggio.
con gli anni ci siamo "specializzati" nel famoso primo sale e nella ricotta, alternando esperienze con lo stracchino ma senza cimentarsi in formaggi a lunga conservazione perchè non abbiamo lo spazio per la stagionatura.
esistono in itala centinaia di formaggi da pasta molle a pasta dura, freschi o stagionati, ognuno espressione del territorio a cui è legato o alla stagione in cui è prodotto; mi ricordo un'estate in ferie a cortina d'ampezzo, c'era un negozio con oltre 200 tipologie di formaggi, molte provenienti dalle malghe della zona; esistono centinaia di libri, di forum, di mastri casari e vecchiettine di paese ed ognuno fa bene e fa del bene, io ho trovato un procedimento che mi calza da cui esce un buon prodotto secondo i miei gusti e le mie esigenze e spero appreziate il gesto di condivisione.

portiamo in temperatura a 37°-39° C
6,5 litri come partenza



aggiungiamo un cucchiaio colmo di caglio

fustelle di varie dimensioni
caglio

dopo 30-40 minuti rompiamo la cagliata

dopo un'altra mezz'ora di riposo preleviamo la cagliata

travaso

da 6,5 litri otteniamo per ora 2 fustelle piene




aiutiamo lo spurgo del siero
inseriamo le due fustelle  perchè il peso aiuti lo spurgo
risultato finale (bono)




e con il siero che rimane facciamo anche una formina di ricotta


succo di un limone
scaldiamo il siero quasi a temperatura di bollitura

aggiungiamo il succo...

...e aspettiamo che la ricotta "precipiti"

stasera finisci nella torta

ricapitolando: 6,5 litri di latte in partenza per avere 2 formine da 550 gr ciascuna e una ricottina di oltre 300 gr.... non male. ciao. 

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e lo stracchino? ho fatto pure quello con una ricetta trovata sul web, sul forum d'agraria, l'unica pecca è che ne viene una certa quantità e viene a noia finirlo.

bisogna procurarsi intanto una barattolino di panna da cucina, ma siccome il latte non mi manca ho trovato anche il procedimento per farla da solo, sempre su internet; si parte con 1 dose di latte e 2 di olio di semi di girasole o arachide (perchè non lasciano retrogusto, l'olio d'oliva non va bene), 100 ml di latte e 200 ml di olio, ed un pizzichino di sale. mettiamo il latte nel bicchiere del minipimer e lo montiamo azionando il frullatore ad immersione, uniamo quindi l'olio a filo ed il sale continuando a frullar finchè non raggiungiamo la consistenza voluta, quindi lasciamo riposare il preparato per una mezz'ora nel frigo (dove si potrà conservare per 4-5 giorni).

ora dovremo preparare un latto-innesto partendo da 50 grammi di stracchino (che potremo acquistare al supermercato) ed un bicchiere di latte; faremo passare lo stracchino attraverso un colino a maglie piccolissime per distruggerne la struttura e lo mischieremo con 100 ml latte, lasciando riposare il composto in frigo per 2-3 giorni in modo che i fermenti lattici si moltiplichino.

si unisce il resto dei 2 litri di latte e la nostra panna, si porta in tempera a circa 38°C e si unisce il caglio, circa mezzo cucchiaio da cucina; dopo aver mischiato il composto si aggiunge il sale, circa 2 cucchiaini rasi, e si travasa il tutto in una pirofila di vetro. contemporaneamente scaldiamo il forno al minimo (il mio va a 60° C) e lo spengiamo lasciando solo la luce accesa in modo da tenere una temperatura di circa 40°, quindi inforniamo la pirofila per 2 ore. 
dopo 2 ore il composto si sarà "accagliato", procederemo quindi al taglio della cagliata in grossi blocchi e sempre tenendo la teglia in forno, attendiamo ancora 1 ora per far spurgare il siero.
finalmente possiamo estrarre la cagliata che travaseremo in una grossa fustella da ricotta e, come per il primosale, la faremo scolare dentro una ciotola avendo cura di non far affogare il formaggio nel suo stesso siero, salandolo in superfice se c'è il bisogno. stavolta posizioniamo il recipiente in frigorifero per un giorno intero, quindi rovesciamo il nostro semilavorato in un contenitore ma dovremo attendere ancora un giorno di maturazione per poter gustare lo stracchino. 
possiamo conservare una porzione in congelatore da utilizzare successivamente come starter.

continua