31 marzo 1996
I sintomi ènno che ni cresce lo
recchi pelosi e a qualcheduno né spuntato anche le corna
E ora si disfonde la grave pedimia del
Conigliolo Scemo
Si disfonde a San Lorenzo a
Vaccoli la grave pidemia del Conigliolo Scemo: è polemica. La quale per via de
importazione clandestina d’un gabbion de coniglioli pisani affetti dalla
terribile “biscariosi convulsiva”, essi coniglioli laddove mangiati anche in
umido sono pericolosissimi della salute in quanto chi li mangia danno luogo
nell’uomo (e nella donna femminile) alla tremenda sindrome del Conigliolo Scemo
la quale si manifesta che uno si sente male spece la pancia e vomita una
betoniera di roba e poi ni viene una caona terificante; altri sintomi ‘enno che
ni cresce lo recchi pelosi come a’ colignori e di mangiare l’erba ner campo,
senonchè a qualcheduno né spuntato anche le corna per via che ha trovato la
moglie a letto cor ganzo bensì che invece forse trattasi del morbo der Peoro
Imbufalito anchesso provenente dal Pisano, nota terra di malanni.
Le Utorità Sanitarie sono all’ertate
perunque che da lapposita squadra de volontari vien fatto un controllo sul
tappeto e anche sulla mochette di tutti i conigliori residenti infilandoli un
dito ne lo refizio di dietro der tambao per sentì se cè ir bacillo; ner caso
che c’è, il culignoro malato essi lo mazzano in forma indoloriffica stiacciandolo
co la gippe, se invece non cè lo fanno
fritto o alla cacciatora col ulive che è il meglio mangiare.
Grande sgomento ner ridente (ma
cosa ridi?) paesino di San Lorenzo, la quale il conigliolo era una delle
principali ri sorse da levamento e inoltre una bestia quasi umana che ni mancherebbe soltanto la parola e poi poteva
anco fare la sessore; esso animale è anche molto passionista parecchio dello zebamento
co la coniglia donna perunque che quando s’incontrano ni danno subito sotto come
conigli, da cui il nome.
Esso bestia è noto anche per la
sua pelle detta di conigliolo la quale ci si fanno anche pregiate pellicce
dette lapèn che ce là anche la mi mamma ar collo del soprabito regalato dar mi’
babbo per Natale dicendoni che era visone nasegna der Volga.
Intanto sé formato un Comitato la
quale allo scopo di rivendicare una zione unitaria su la tutela del coniglio-lo
anche ner quadro monetario di Mastrich e sono rivati un’adelegazione di
Coniglieri Uropei da Bruxelle per un
sopraluogo allo stallino di Meone indove che si stanno conducendo interessanti sperimenti d’incrocio co suini maialistici pe
ottenere il Porcoconigliolo, la prima vera bestia uropea del mercato comune.
Ma però che la popolazione essi
sono allarmati dalla paura e la gente non mangià più il conigliolo, che invece
al noto ristorante turistico “Mio Mao” situato alla ruga dopo la paltino
laddove ci vanno in gite dei pisani a camionate tutte le domeniche il gestore
Ciccio Unghienere ha dichiarato “non cè
da spaventarsi del rischio der contagio del Conigliolo Scemo, la quale il mio
ristorante, da più di vent’anni specialistico
nei mangiari di coniglio, ha sempre usato gatti di primissima qualità macellati
in proprio e così continueremo per il futuro!”
satira lucchese, sconosciuto (per il momento) l'autore, ritrovato su una parte di rivista nella sala d'attesa del dottore, satira su un fatto successo negli anni '90 in un ristorante fuori dal foro tra lucca e pisa di cui ormai le giovani generazioni non hanno più memoria.
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