iniziamo un argomento che non esaurirò subito ma continuerò ad aggiornare ed ampliare con il tempo, non vuole però essere una lectio magistralis, un so tutto io, parlerò in primis delle mie esperienze ed a seguire quello che il mercato e la storia offre, senza voler portare qualcuno a sposare le mie teorie ma possibilmente integrare il post con qualche vostra esperienza.
partiamo con il primo alimento con cui il mammifero coniglio appena nato viene a contatto: il LATTE.
il latte di coniglia ha, rispetto ad altre razze animali di interesse zootecnico, un più alto valore nutritivo perchè più povero di acqua e più ricco di principi nutritivi ad eccezione del lattosio. il latte è quindi composto dal 69.5% di acqua, dal 10.5% di lipidi, dal 15.5% di protidi, dal 2% di lattosio e consente il raddoppio del peso alla nascita in circa 6 giorni.
avendo latte bovino a disposizione ho fatto un esperimento, dopo lo svezzamento ho creato dei gruppi alcuni dei quali avevano un mix di acqua e latte al posto della normale abbeverata, il latte aveva il 2.74% di proteine ed il 3.40% di grasso. eseguivo dei controlli periodici sul peso per verificarne l'accrescimento, dopo un mese dall'inizio della prova i conigli nel gruppo del latte avevano un incremento medio di circa 150 grammi a soggetto in più rispetto agli animali alimentati tradizionalmente, dopo 45 giorni l'incremento medio superava i 300 grammi a capo rispetto al gruppo di controllo; logicamente il resto dell'alimentazione era identico per entrambi i nuclei.
già prima dell'inizio della fase dello svezzamento i giovani nati cominciano ad alimentarsi assieme alla madre, li vedremo rosicchiare i primi fili di fieno per passare a riposare all'interno della mangiatoia.
il FIENO: animali grandi spreconi e di grandi esigenze in fatto di fieno...ho acquistato spesso buona erba medica di cui vanno ghiotti ma ne hanno scartata pure tanta...ho segato ed essiccato personalmente fieno dedicato proprio a loro, con molto trifoglio all'interno, molte erbe fini, molte aromatiche e molto "piscialletto", il tarassaco officinalis, e questo risultava abbastanza gradito...ho acquistato fieno "generico" destinato anche ai bovini e spesso non veniva neppure assaggiato; sono giunto al punto di dedicare una porchetta dell'orto alla produzione di fieno con le essenze che l'esperienza mi ha indicato essere più appetibili anche se la produzione è limitata al taglio ed al pronto in tavola, con un accumulo minimo che non mi consente neppure di arrivare a dicembre.
l'ORTO ed il BOSCO vengono in aiuto dell'allevatore con i suoi prodotti ed i suoi scarti tanto che alcune piante le coltivo solo per i conigli... ricordo con molto piacere per il contributo dato il cavolo nero e la carota (utilizzata soprattutto il lattazione), costole di sedano, foglie di rapa, finocchi (lattazione), scarti delle insalate, bucce di patata e patatini (con moderazione, molti le usano cotte)...tra la FRUTTA ricordo volentieri l'aiuto dato dalle mele, pere, cocomero e melone...grande aiuto nel periodo estivo lo porta il nocciolo con le sue frasche staccate e servite, al suo pari olivo, salice, acero, melo, ginepro e castagno anche se di questo uso solo poche foglie a soggetto e non sempre per la forte presenza di tannini, acacia, vite, il rovo ed il biancospino, l'edera o ellora,...le ERBE AROMATICHE, salvia e rosmarino in prima fila ma anche erba cipollina, scarti di cipolle e porri, finocchio, ruta, melissa, menta, ortica, aglio....quante volte una buona PAGLIA è stata più gradita di un buon fieno...
nè con questo ho finito o limitato il nutrimento da darsi, tutto è buono per i conigli.
anche il PANE SECCO, ogni tanto qualche pezzettino lo allungo, i vecchi lo somministravano ammollato nel latte caldo soprattutto per essere di supporto agli animali indeboliti da patologie o da parti o nel periodo invernale. un chilo di pane secco equivale a 2.5 chili di un fieno di prima qualità.
i FORAGGI VERDI non bisogna mai somministrarli bagnati dalla pioggia o dalla brina perchè poco appetibili e possono causare diarre che li debilitano.
avendo latte bovino a disposizione ho fatto un esperimento, dopo lo svezzamento ho creato dei gruppi alcuni dei quali avevano un mix di acqua e latte al posto della normale abbeverata, il latte aveva il 2.74% di proteine ed il 3.40% di grasso. eseguivo dei controlli periodici sul peso per verificarne l'accrescimento, dopo un mese dall'inizio della prova i conigli nel gruppo del latte avevano un incremento medio di circa 150 grammi a soggetto in più rispetto agli animali alimentati tradizionalmente, dopo 45 giorni l'incremento medio superava i 300 grammi a capo rispetto al gruppo di controllo; logicamente il resto dell'alimentazione era identico per entrambi i nuclei.
già prima dell'inizio della fase dello svezzamento i giovani nati cominciano ad alimentarsi assieme alla madre, li vedremo rosicchiare i primi fili di fieno per passare a riposare all'interno della mangiatoia.
il FIENO: animali grandi spreconi e di grandi esigenze in fatto di fieno...ho acquistato spesso buona erba medica di cui vanno ghiotti ma ne hanno scartata pure tanta...ho segato ed essiccato personalmente fieno dedicato proprio a loro, con molto trifoglio all'interno, molte erbe fini, molte aromatiche e molto "piscialletto", il tarassaco officinalis, e questo risultava abbastanza gradito...ho acquistato fieno "generico" destinato anche ai bovini e spesso non veniva neppure assaggiato; sono giunto al punto di dedicare una porchetta dell'orto alla produzione di fieno con le essenze che l'esperienza mi ha indicato essere più appetibili anche se la produzione è limitata al taglio ed al pronto in tavola, con un accumulo minimo che non mi consente neppure di arrivare a dicembre.
l'ORTO ed il BOSCO vengono in aiuto dell'allevatore con i suoi prodotti ed i suoi scarti tanto che alcune piante le coltivo solo per i conigli... ricordo con molto piacere per il contributo dato il cavolo nero e la carota (utilizzata soprattutto il lattazione), costole di sedano, foglie di rapa, finocchi (lattazione), scarti delle insalate, bucce di patata e patatini (con moderazione, molti le usano cotte)...tra la FRUTTA ricordo volentieri l'aiuto dato dalle mele, pere, cocomero e melone...grande aiuto nel periodo estivo lo porta il nocciolo con le sue frasche staccate e servite, al suo pari olivo, salice, acero, melo, ginepro e castagno anche se di questo uso solo poche foglie a soggetto e non sempre per la forte presenza di tannini, acacia, vite, il rovo ed il biancospino, l'edera o ellora,...le ERBE AROMATICHE, salvia e rosmarino in prima fila ma anche erba cipollina, scarti di cipolle e porri, finocchio, ruta, melissa, menta, ortica, aglio....quante volte una buona PAGLIA è stata più gradita di un buon fieno...
nè con questo ho finito o limitato il nutrimento da darsi, tutto è buono per i conigli.
anche il PANE SECCO, ogni tanto qualche pezzettino lo allungo, i vecchi lo somministravano ammollato nel latte caldo soprattutto per essere di supporto agli animali indeboliti da patologie o da parti o nel periodo invernale. un chilo di pane secco equivale a 2.5 chili di un fieno di prima qualità.
i FORAGGI VERDI non bisogna mai somministrarli bagnati dalla pioggia o dalla brina perchè poco appetibili e possono causare diarre che li debilitano.
le GRANAGLIE in genere, orzo e mais in primis. l'avena risulta importante per i riproduttori perchè ritenuta eccitante, somministrata in grani un paio di volte alla settimana ed in dose non superiore a 80-100 grammi a volta.
quando i numeri della conigliera cominciano a salire risulta quasi improponibile un tipo di alimentazione del genere per cui si ricorre al classico ALIMENTO PELLETTATO E/O FIOCCATO acquistabile in sacchi in agraria o consorzio integrato possibilmente da un po di fieno. una alimentazione "tradizionale" riesco a gestirla bene nel gruppo con 7-8 femmine con prole, nella stalla con una trentina di riproduttori uso anche io quasi esclusivamente pellettato, fieno e frasche di essenze vicine alla conigliera.
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